“No no li devi assolutamente leggere! Tò, ti presto l’Ebook e te li leggi. Categoricamente. Prendilo, smanettaci, leggili e quando hai fatto me lo restituisci. Bon”. Le sorelle sanno essere molto democratiche. Sicché mi sono ritrovato con un Ebook in mano da utilizzare.
Lo dico subito: è stata un'esperienza un po', un po’ tanto, macchinosa. Almeno per me che sono un feticista del cartaceo.
Oddio è comodo perché pesa quanto un filo d’erba, contiene un sacco di libri e non ha quella fastidiosa retroilluminazione allucinogena del computer che ti regala un bell’occhio cerchiato a panda. Particolarmente indicato, secondo me, per i viaggiatori: non ti fa volume nel bagaglio a mano e ci carichi su tre libri per precauzione che se dovessi finire il primo ne hai altri con cui ammazzare il tempo. Così uno si evita il saccheggio d’emergenza alla libreria dell’aeroporto subito dopo l’atterraggio.
Ma. Bisogna accenderlo e spegnerlo. Ricaricarlo perché si scarica come un cellulare o una macchina fotografica. Voltare pagina con l’apposito bastoncino (operazione durante la quale il caricamento ogni tanto s'ingrippa). Trovare i file in internet (e anche li un mare magnum di formati che supporta o non supporta o che devono essere convertiti per non farti bugs ecc ecc). Scaricarli sul computer. Passarli sull'e-reader. Se poi son tutti di formato diverso rischi che si impalli, che carichi una pagina si e una no. Insomma si porta appresso tutte le magagne tipiche degli affarini tecnologici. Il lato estetico poi, ‘na tristezza infinita: sfogli sfogli e tutte le pagine sono uguali. È il trionfo dell’indifferenziato: ci si riduce a leggere milioni e milioni di pdf, senza copertina, senza una vera impaginazione editoriale, senza stile, senza personalità e, in certi casi, con pagine mangiucchiate perché il formato è supportato fino ad un certo punto.
Capitemi. Per me è una tragedia: un libro è li, lo apri ed è subito a disposizione, giri pagina senza aspettare che carichi e non ha problemi di batteria. Metti caso che uno voglia rileggere quel tale libro, che fai se l'hai già cancellato? Accendi il computer, collega l'ebook, ripassa il file sul reader… Un libro invece lo prendi dallo scaffale ed a tua disposizione. Subito. Immediatamente. Con la cara vecchia carta ti porterai pure appresso un attimino di peso in più, ma compensi in praticità. Sono uno della vecchia scuola: come il cartaceo non ce n’è. E poi vogliamo mettere il risvolto estetico? Ti guardi la copertina, lo sfogli, lo giri, lo rigiri, vedi a che punto sei del libro solo guardando il segnalibro spuntare fuori dall’insieme di pagine (ebbrezza che l'ebook non da), i dorsi scoloriti e le pagine ingiallite. Quello è il fascino del libro vissuto! La cosa poi che più mi scoccia/ha scocciato è che se vuoi rileggerti alcune parti, con il reader ti tocca prendere e andare tutto indietro (perdendo il segno di dove eri) per poi tornare di nuovo dov'eri. Con la carta ci infili il dito, sfogli, rileggi e ritorni a dove stavi. Senza drammi e senza dover risfogliare da capo 130 pagine elettroniche.
Che volete che vi dica? In questo campo sono un reazionario. Mi piacciono le cose vecchie. Quelle che danno emozioni e che anche se non parlano, lo fanno con linguaggio muto.
Un libro formato cartaceo non lo batte nessuno!
Questo il mio punto di vista. Dopo libertà assoluta. Il mio giudizio vale come il vostro. Se, e dico se, un giorno mi farò vagabondo alla Jack Kerouac considererò, forse, e sottolineo forse, l'idea di dotarmi di un e-reader. Per ora…ma manco per la cippa!!
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