giovedì 2 maggio 2013

Reportage - Trieste & Risposte

Ebbene si, la meta del mio viaggio è stata Trieste. Io credevo che l'avreste indovinata dubito, dato che è la location in cui ho ambientato Filippo e invece, se Eireen non si fosse intestardita nel voler indovinare a tutti i costi, nessuno l'avrebbe imbroccata. Bhe è bello vedere che non sono così prevedibile, dopotutto. Eireen ha gentilmente girato le tre domande "personali" in palio a Jane Pancri Cole che non ha perso tempo e me ne ha fatte 3 toste. Per ciò prima di passare alla galleria fotografica, Pancri, ecco le mie risposte:

1) Qual è il ricordo d’infanzia più antico che hai o, a tua discrezione, quello che ritieni più significativo?
Ho optato per il ricordo d’infanzia più significativo. La domenica mattina, specialmente in primavera, prima di alzare la tapparella, con la luce che filtrava dei buchi, giocavo con le lenzuola. Era un momento solo mio, in cui ero solo e potevo fare qualcosa di “proibito” prima di cominciare la giornata. Mi mettevo in piedi sul letto, con il lenzuolo in mano e poi mi lasciavo cadere a peso morto sul materasso. Pian piano il lenzuolo svolazzando cadeva e mi godevo quell’abbraccio “aereo”, carezzevole, leggero e tenero. Mi sentivo libero e euforico e ridevo sotto le coperte! Ne avevo fatta una delle mie ed ero l’unico a saperlo. Quando si dice divertirsi con poco…

2) Il momento più imbarazzante della tua vita?
C’ho dovuto pensare a lungo per trovare IL momento imbarazzante e tra tutti quelli riesumati il podio d’onore lo vince accompagnare la Super Genia in farmacia a comprare il lubrificante alla ciliegia. E voi direte “E non poteva andarci da sola??”. Si, se avessi saputo prima cosa andava a comprare. L’ho saputo quando eravamo davanti al bancone e lei scioltissima ha chiesto al farmacista “Ce l’avete ancora il lubrificante alla ciliegia o l’avete finito?”. “No, guarda, è dietro la colonna dei preservativi” ha risposto lui professionale. Poi ha guardato me e m'ha strizzato l’occhio. Io sono svampato come un personaggio dei cartoni animati, con la faccia che diventa rossa dal collo in su, gli occhi ridotti a due puntini neri e le orecchie che fumavano dalla vergogna. Quando siamo usciti in strada ho avuto solo la prontezza di chiederle “Perché proprio quello alla ciliegia?”. “Perché è il migliore provato finora –mi ha spiegato serafica – quello al limone lo rende troppo acido e quello basico non sa da niente. Questo qui invece ha un bel retrogusto fruttato”. In confronto lo smanazzamento al metal detector mentre m’imbarcavo per Francoforte è stato un check up di routine dal medico.

3) Il libro più brutto che hai letto? Ma non vale nominare un libro universalmente riconosciuto come tale. Io voglio sapere se ne hai uno, che tutti definiscono un “capolavoro” o un “grande classico”, e a te, invece, non è piaciuto per niente. Confessa! Anche qua Pancri mi hai messo in crisi e ho dovuto fare ore di mente locale. E ho scoperto che di libri da tutti definiti “capolavori”, ma che a me han fatto caghé ne ho letti parecchi. Per citarne alcuni: Morte a Venezia (Mann); Passaggio in India (Forster); Il giro del mondo in 80 giorni, Michele Strogoff (Verne); Fontamara (Silone); Il Grande Gatsby (Fitzgerald); Jack Frusciante è uscito dal gruppo (Brizzi); Il giovane Holden (Salinger). Ma il libro più brutto in assoluto che ho dovuto leggere sono stati loro: I Malavoglia. Arrivarci in fondo è stato un autentico sforzo di volontà. E no, non potevo mollarlo li a metà perché era il libro di lettura della quarta liceo. Ironia del destino voleva che la mia prof di italiano portasse lo stesso cognome dell’autore. Nome omen!

E ora il Reportage!! Prima di lasciarvi alla galleria fotografica (che stavolta ho corredato di didascalie che vi torneranno utili per riconoscere i "luoghi" di Filippo), una piccola precisazione. A Trieste c'ero già stato in gita in terza media. Una gita massacrante di un giorno suddivisa nel seguente modo: mattina Miramare, primo pomeriggio velocissima scorrazzata per il centro, seguita dalla visita guidata alla Risiera di San Sabba di tristissima memoria. Ricordavo pochissimo di Miramare, niente della città e molto della Risiera che è stata un'esperienza sconvolgente che andava fatta, ma che non rifarò mai più (per questo non potrei mai andare a Dachau o Auschwitz, muoio prima). Ho rinfrescato i ricordi e scoperto una città bellissima e affascinante, un ideale incrocio tra Venezia, Vienna e Roma. Ho fatto tantissime foto che ho diviso in due gallerie apposite: Trieste...

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...e Miramare:

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Se hai voglia di farmi sapere che ne pensi di Trieste dalle foto proposte...lasciami un commento!!

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