venerdì 12 aprile 2013

Un'estate al mare

Alè alè il gran giorno è arrivato e io mi sento un filo mareato.

Ce l’avevamo fatta. Dopo tre mesi infernali, bollenti, divisi tra la preparazione dei primi esami in università e riunioni pitagoriche in cui svisceravamo temi esistenziali quali: meglio bungalow o albergo, meglio costa Tirrenica o costa Adriatica, mangeremo più pesce o più carne, macchina o treno? avevamo organizzato la settimana al mare con la compagnia. Certo, sarebbe stato meglio se il Siggi e la Ste, coppietta un po’ tirchia, non c’avessero tirato il pero tre giorni prima, lasciandoci sprovvisti di una macchina, ma tant’è. Il mare chiamava!!

Immaginate la mia noia. Una settimana, sette giorni, 168 ore, 10080 minuti da passare su una spiaggia, piantato sotto un ombrellone, in costume, attorniato da marmocchi urlanti e lucertole umane ricoperte da vero cuoio con cui foderare una suola da scarpe. Al solo pensiero mi saliva dalle profondità dello stomaco il rigurgito del mio primo omogeneizzato. Vabbè mi consolavo, andiamo in Toscana, mica staremo tutti e sette i giorni piantati in spiaggia no? Siamo a 30km scarsi da Volterra e San Gimignano, un’escursioncella ci scapperà no? Tsè, campa cavallo che l’erba cresce.

La valigia era pronta, ben studiata, a incastro, un tetris di vestiti e asciugamani su due ruote.

“Mamma vado che ci troviamo al solito piazzale”.

Labbro tremulo della bionda genitrice: “Mi raccomando andate piano e ogni tanto mandami un messaggio per dirmi a che punto siete, che con ste code in autostrada si sa quando si parte e mai quando si arriva”.

“Si mamma…”

Al piazzale sono il primo ad arrivare, sono le 9 di mattina di un giorno qualsiasi di luglio e già mi sto soffriggendo come una cipolla. Alla spicciolata arrivano tutti gli altri: Colombo e Colomba, Single Ruspante, Infoiato Cronico, Crocerossino, Ipocondriaca, Filosofo, Neurone Solitario e Golfista. E qui si pone il primo problemino facile facile d’aritmetica: “Se la compagnia è composta da 10 crani, dieci personalità diverse e ci sono 15 valigie da smistare tra 2 macchine con 5 posti a sedere ciascuna, chi si prende la valigia di chi? (Tenendo conto che le ragazze sono due e le loro valigie hanno un volume doppio di quello dei maschi –in effetti sembrano più da volo intercontinentale).”

Svolgimento e Indicazione. Calcolo la capienza in mc di tutte le valigie confrontandola con la capienza totale dei bagagliai delle macchine a disposizione.

Calcolo. 15 valigie divise x 2 bagagliai = 1 bagagliaio solo per le valigie delle ragazze.

“Siamo donne e siamo previdenti” si difendono Colomba e Ipocondriaca.

“Si ma amore, cosa ti sarai mai portata dietro? Andiamo al mare, mica nelle zone inesplorate del Tanganica” fa eco Colombo.

“Cose che possono servire” snocciola Colomba “del tipo: doppie federe in pizzo macramè per le notti un po’ più rigide, decespugliatori, antitarmico, paraorecchie per zanzare, olio per risciò, caveau portatile in cui custodire i soldi comuni, minipimer nel caso volessimo farci una spremuta in quattro e quattr’otto e tre pacchi di biscotti da kilo per il viaggio”.

Stipate le valigie, stipati noi nelle macchine comincia l’avventura. Destinazione Cecina.

“Uh vedrai” aveva detto Torquipapà “ in tre, massimo quattro ore ci sei, non è mica la Puglia!”

Noi ce ne impiegammo sette.

Continua…

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