venerdì 21 dicembre 2012

Questa donna è un genio...

…e io sono d’accordo con lei al 100%. Generalmente io non parlo di politica, è un argomento che lascio volentierissimo a Redpoz e Bortocal. Perché loro son più bravi, se ne intendono, sanno di cosa parlano, sanno valutare e distinguere il cretino dal figo. Se mi ci mettessi io tempo due righe e la mia colossale ignoranza, il mio enorme disinteresse e noia per l’argomento salterebbero fuori di pacca proprio. Però ogni tanto mi concedo una licenza poetica. Mi prendo un permesso speciale autofirmato. Mi do il nulla osta per conto mio. E lascio parlare lei, la somma Guru Littizzetto che con il suo intervento ha espresso para para il mio pensiero su tutto sto maramagna politico. Godetevi le sue immortali parole in questo estratto:







E ora mi sale l’imbarazzo. É praticamente cosa certa che il 24 febbraio si andrà a votare. Io, che sono un cittadino qualsiasi, un pecorone disinformato e pacioso, guardo le tre alternative:

Berlusconi. Ho la nausea.

Monti. Uh, che stitichezza.

Bersani. Ecco l'attacco di diarrea.

Credo che voterò per la quarta opzione: il partito della bruschetta!

giovedì 6 dicembre 2012

Punto di svolta

Cari tutti.

Rispondere a ognuno di voi con un controcommento mi pareva riduttivo, data la portata del vostro sostegno. Ho riflettuto, ho camminato in tondo, ho infilato il cappotto e mi sono fatto qualche vasca in centro, mi sono guardato attorno e ho realizzato. Quello che manca non è l’ispirazione: Verona può ispirarmi tanto quanto Monaco. No. Quello che mancano sono gli occhi adatti a vedere l’ispirazione che mi circonda. Eh si. Questa è la nuda e cruda verità!

Mi ero fossilizzato su delle posizioni che ora, a mesi di distanza, risultano anacronistiche. Non sono più in Germania. Sono in Italia. Devo prendermi la testa tra le mani e girarmela a 360°, mettendola nella giusta direzione: né avanti, né indietro, ma focalizzata sul presente. Per cui il mio sguardo, troppo rivolto al passato e ad un futuro che lo ricalcasse, non spaziava tutt’attorno. Insomma: stavo camminando con due bei paraocchi comodamente calati sul muso. Eh no. Non va bene. Per niente.

Questo il mio nuovo motto: non guardare né avanti, né indietro, ma attorno. E smetterla di definirmi. Mi ero attestato su di una tipologia di scrittura e argomenti incredibilmente limitati. Ero un espatriato e raccontavo della mia vita in Germania. Punto. Fine della storia. Io sono questo –mi dicevo- e parlo di questo. Il mio blog quindi è solo questo. STICAZZI. Il blog è mio e io non sono solo questo o quello. Parlo di tutto quello che mi va e chi mi vuole leggere mi legge, gli altri amen. Democrazia. Uno sarà libero di scrivere e leggere quello che gli pare no? Per dire.

Qui bisogna tornare alle origini. A quel bel concetto di PAROLIBERISMO che mi ero prefissato nel mio manifesto iniziale e che campeggia ancora sotto la voce Torquitax…chi è costui. Quindi signori miei il P. Dresden non chiude, ma si reinventa. Si rinnova. Si fa il restyling (a partire da quello del template che segna l’inizio di un nuovo inizio, dopo una fase acuta di insoddisfazione estetica). Sarà un periodo di sperimentalismi. Tematici, stilistici e altri –ismi che ora non mi vengono in mente. Questa la mia nuova sfida barra proposito barra progetto. Quanto alla regolarità se ho qualcosa da dire può essere che pubblichi un post per ogni giorno dell’Avvento, se no niente, ciccia. C’è poco da fare.

Contenti? Spero di si, perché io lo sono.

E già che ci sono faccio un appello. Amici di Wordpress, amici smarmigatori del web, potete cortesemente smetterla di mettere tutti i template fighi a pagamento? Invece di mettere Premium tutti quelli spaziali, fate una promozione speciale anche per noi straccioni: cinque template li mettete sia Premium che gratis. Vi piace l’idea? E possibilmente tra quei cinque in super offertona includete anche il Simfo va la’. Che, per inciso, non è quello che vorrei io (!!!), ma giusto uno a caso che mi è venuto in mente. Sarebbe un gesto molto apprezzabile da parte vostra. Ecco.

lunedì 3 dicembre 2012

Nota stonata

Lo ammetto. Ultimamente ci penso spesso e volentieri. E se chiudessi il P. Dresden? Se radessi anch'io al suolo la mia piccola Dresda interiore?? Ogni tanto anche i più incrollabili, inguaribili ottimisti sono presi da momenti di scoraggiamento. E oggi capita anche a me. Sento che la linfa che alimentava questo blog comincia a esaurirsi: senza la Germania e Monaco gli argomenti scarseggiano, la mia scrittura si fa pedante e fredda. Sto perdendo sia l'ispirazione che la freschezza indispensabili per mandare avanti questo spazio. Sono gratissimo ai miei pochi affezionati commentatori nonchè ai miei stimabili colleghi che trovano un minutino del loro tempo per lasciare un commento solidale. Ma oltre a loro? So che si dovrebbe scrivere unicamente per se stessi, perchè si sente che si ha qualcosa da dire, da esprimere, a prescindere da tutto e tutti. E sono d'accordo. Ma quando si scrive senza avere un riscontro polivocale, senza avere un pubblico "nuovo" che alimenti il dialogo...è giusto continuare a pubblicare articoli di qualità scadente? Non sarà che ormai il mio P. Dresden si è sviluppato in quantità fagocitando la qualità?

A volte mi consolo dicendo che per quanti commentano ce ne sono almeno una ventina che leggono senza commentare, ma che aspettano con piacere un mio prossimo post. Eppure la cosa non mi tira su di morale. Mi sento come scacciato dal Paradiso. Ora che non sono più un espatriato, ma un re-impatriato non sarà un accanimento puro e semplice quello che mi spinge a continuare a pubblicare su questo blog? Non sarà che sto tenendo in vita artificialmente una cosa che doveva esaurirsi già tempo fa? Mi dico che alla fine della fiera il mio è un elogio alla normalità, un accendere i riflettori sulle persone senza infamia e senza gloria, cioè i più di noi. Però ogni tanto vorrei sentirmi di nuovo speciale, almeno un pizzico, come quando ero là OltreBrennero. E perché no, anche utile!

Sono irrequieto. Sono insoddisfatto dell'aspetto del mio blog e non riesco a trovare un template predefinito che mi piaccia subito, di botto. Mi accontento del meno peggio. Scrivo. E pubblico. E non posso fare a meno di chiedermi se il mio scrivere non coincida in realtà con il lagnarsi: di questo, di quello e di quest'altro. Voglio dire c'è gente che scrive robe molto più interessanti di quelle che recentemente pubblico io. Che fare dunque? Continuare a costruire o fare tabula rasa? Proprio non so.

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