martedì 7 agosto 2012

Imparare tedesco è...

…è approntare strategie utili per l’autoapprendimento. Imparare una lingua straniera significa anche saper lavorare in autonomia. Esistono tantissime tecniche giuste e valide. Oggi passo a illustrarvi le mie personalissime:

1)      Guardate più film possibili in tedesco. Non importa che siano film americani doppiati o film girati, diretti e interpretati da teutoni. L’importante è che parlino in tedesco. Comprate lo stesso film in italiano e in tedesco, così da poter fare dei confronti e assimilare qualche espressione e/o frase idiomatica. I primi tempi guardate il film con i sottotitoli, vi aiuteranno a capire meglio quel che viene detto. Quando vi sentirete pronti fate a meno dei sottotitoli, strapazzatevi le orecchie con piacere. Quando poi sarete particolarmente di luna buona ripetete a voce alta alcune frasi, cercando di imitare i suoni e la pronuncia. Dopotutto l’imitazione è la forma più alta di adulazione!

2)      Internet è un’incredibile miniera . Potete trovare siti per l’apprendimento on-line di qualsiasi lingua, anche il mandarino protoantico. Io sono particolarmente affezionato a busuu.com. Oltre ai mille servizi che offre, offre anche un servizio di chat on-line con i madrelingua. Chi meglio di loro per esercitare il vostro tedesco? E chissà che non ne esca un’amicizia “di penna” virtuale. Io è così che ho conosciuto la Dresdnerin. Sempre su internet vi consiglio caldamente i filmati del canale YouTube della Deutsche Welle. Personalmente mi strafogo dei servizi Hin und Weg, Drei Reisetipps e Euromaxx. I primi sono corti di 5 minuti in cui gli stranieri in visita in Germania esplorano le città tedesche e le descrivono. I secondi sono consigli per turisti dati da autoctoni, per scoprire una città non solo in base alla guida turistica. I terzi sono servizi culturali su città europee, nuove tendenze, artisti emergenti ecce cc. Tutti e tre sono particolarmente indicati per i principianti, specialmente gli Hin und Weg perché le parole vengono scandite molto lentamente. Ovviamente il canale della Deutsche Welle offre filmati per tutti i gusti. Fateci un salto e sbizzarritevi.

3)      Leggete. Per quanto all’inizio sembri frustrante e ci faccia sentire asini, leggere serve, serve, serve. Perché è comunque assorbimento passivo, il cervello si abitua alle costruzioni delle frasi e a porre i casi nel corretto ordine: dativo prima di accusativo, participi sempre in fondo alla frase e secondarie con i verbi tutti in fondo. Io ho da poco scoperto un autore geniale, tale Walter Moers, che ha scritto libri ancora più geniali. Se siete amanti dei libri e della fantasia alla Michael Ende precipitatevi a farne incetta. Alcuni titoli li potete trovare anche in italiano. Finora ho letto Die Stadt der träumenden Bücher e Das Labyrinth der träumenden Bücher (il secondo è il seguito del primo, attendo con ansia che scriva il terzo). Scrive in un tedesco chiaro e semplice, una pagina tira l’altra e le illustrazioni sono a dir poco strepitose. Consigliatissimo! Altrimenti mi diletto con gli Spiegel Geschichte, rivista bimestrale di altissima qualità e approfondimenti. Ultimo consiglio tecnico da maestrino: comprate biografie per prendere dimestichezza con i verbi irregolari al passato, i romanzi per incamerare gli aggettivi e i verbi esprimi-emozioni. Entrambi per imparare a chiamare le cose con il loro nome tedesco.

4)      Interloquite passivamente con la fauna locale. Ascoltate i loro discorsi in U-Bahn, sulla panchina accanto alla vostra, in tram, fermi al semaforo. Avete il vantaggio che voi potete capirli o sforzarvi di capirli, ma loro non capiscono voi. E se vi capita che vi attacchino bottone buttatevi, non abbiate timore, il fatto che stiano parlando con voi è del tutto incoraggiante!

5)      Sfruttate ogni occasione per testarvi. Con la commessa del Kaufhof per chiedere dove hanno le bistecchiere, con il Beamter per fare la domanda di disoccupazione, al baracchino al Viktualienmarkt per chiedere espressamente il peperoncino di Soverato e non quello di Macerata. Chiaro? Così vedrete che vi sorridono di più tutti, perché apprezzano che ti scoglioni per parlare nella loro lingua, anziché prendere la scorciatoia dell’inglese o della gesticolazione scimmiesca.

6)      Lasciate andare le manie di perfezionismo. Risparmiatevi inutili paturnie e stati depressivi perché avete detto die e non das. Nemmeno loro parlano un perfetto tedesco accademico con tutte le regole grammaticali rispettate una per una, contesto per contesto. D’altronde anche l’italiano del parlato non segue tutte le regole previste dall’Accademia della Crusca. Ritrovate la pace e l’equilibrio interiori: lo parlate sicuramente meglio di molti altri immigrati. Anzi, concedetevi un atto d’amore: chiedete a un tedesco cosa sono Akkusativ e Dativ o quale caso regge quella tal preposizione. Un tedesco su due non saprà rispondere alla prima domanda. Due tedeschi su due dovranno spremersi le meningi per qualche secondo prima di poter rispondere alla seconda. Visto? Ne sapete più voi sulla grammatica tedesca di loro!

7)      Se non siete soddisfatti dei suggerimenti dall’1 al 6 seguite semplicemente più corsi possibili. Pagate qualcuno perché vi insegni, anche se questa non è una garanzia sufficiente che imparerete effettivamente. Non perché dubiti della vostra intelligenza! Solo, le cose sono difficili in base a chi te le insegna e come te le insegna. Tutto qui.

Bon. Ora che vi ho ammorbato con i miei comportamenti da meniamo le mani agli altri non mi resta che augurarvi buona fortuna, buon proseguito e buon divertimento!

Ah, va da sé che se avete altri metodi di autoapprendimento dovete condividerli con un commento qua sotto!! Ci conto!

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